Oliver Twist

MERCOLEDI’ 20 MARZO

Molto rapportabile, purtroppo, anche alla realtà dei nostri giorni.
Oliver Twist, intraprendente orfanello fuggito da un istituto, è adescato dal losco
signor Fagin e da sua moglie, una vera megera, e addestrato a rubare.
Dopo varie vicissitudini scopre di avere un nonno ricco che lo prenderà a vivere con
lui. Oliver e le sue avventure, incentrate sul bel rapporto di amicizia che lo lega alla
trovatella Sally e sugli episodi del suo passato che rivivono in scena, danno vita a
uno spettacolo teatrale che mette in risalto il carattere di questo ragazzino
coraggioso e ottimista sullo sfondo di una Londra grigia e inquietante.
Compaiono la direttrice dell’orfanotrofio e la signora Fagin. Oliver e Sally ricordano
insieme episodi divertenti, come quella volta che la loro amicizia ha rischiato di
finire per colpa di … un pollo arrosto rubato! O quando, convinti di aver rubato un
sacco pieno d’argento, si ritrovano con patate e sassi; o ancora quando Oliver si
ritrova in mutande, senza pantaloni rubati da Sally, e poi tutte quelle notti sotto la
luce della luna, in mezzo alla natura.
La mimica facciale, i gesti, i discorsi dei personaggi introducono una serie di
situazioni interessanti dal punto di vista linguistico, con modi di dire tipicamente
inglesi.

Our adaptation: Oliver Twist is the story of a poor orphan boy, by the famous writer Charles Dickens. Oliver’s mother is rich, but she runs away from home. Sadly she dies when Oliver is a baby. Oliver lives in a hard, horrible, orphanage. He’s got no food, no teachers, no possessions. He’s strong, but he isn’t happy. He meets a lot of horrible, greedy, very bad and immoral people. They abuse Oliver for money. They want Oliver to become a criminal, but Oliver is a good, generous person.
Teatro Arte has decided to talk about this interesting character. Charles Dickens wrote “Oliver Twist” when he was 25 years old in the year 1838. Dickens was very curious. He often walked in the city of London, and he watched the people. He saw beautiful palaces, coaches, theatres, elegant men and women, but he also saw poverty and misery. The poverty and misery were Oliver Twist’s London.